Il libro, di facile e avvincente lettura, al di là di alcune ingenuità dovute al sincero entusiasmo dell’autore, evidenzia il nuovo clima che si è aperto per le donne che maturano la prospettiva di staccarsi dalla famiglia mafiosa e dalla sua cultura ingannatrice e schiavizzante. Dopo la ribellione di Lea Garofalo, la nuova legge sulla protezione delle donne e il progetto “liberi di scegliere”, di inserimento in comunità dei ragazzi sottratti a quel destino inesorabile, hanno fatto nascere nuove speranze e conrete opportunità. Nell’introduzione Don Pino De Masi, parroco di Polistena, fornisce riflessioni e indicazioni preziose a tutti coloro che si chiedono “cosa fare e come contribuire attivamente” in questa prospettiva. Sottolinea l’importanza dell’esistenza di una soggettività associativa capace di creare relazioni, affetti e mondi alternativi, come quella dell’associazione “Libera, associazione delle associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Sullo sfondo di questa storia di ribellione emerge il ruolo della scuola e degli insegnanti nell’offrire alle ragazze e ai ragazzi cultura e spirito di libertà.